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Cinque case automobilistiche, tra cui Stellantis, Ford e Nissan, sono state accusate all'Alta Corte di Londra di aver eluso le norme sulle emissioni
8 ore fa
di Chris Chilton
1,6 milioni di proprietari di auto diesel nel Regno Unito stanno citando in giudizio cinque case automobilistiche per frode nelle emissioni.
Mercedes, Ford, Renault, Nissan e i marchi Stellantis Peugeot e Citroën devono comparire in tribunale a Londra.
Anche altri marchi come Porsche, JLR, BMW e Mazda potrebbero essere interessati dalla sentenza.
A un decennio dallo scandalo Dieselgate del gruppo Volkswagen che ha scosso il mondo dell'auto, una nuova controversia sulle emissioni si sta sviluppando nel Regno Unito, trascinando nuovamente cinque importanti case automobilistiche sotto i riflettori legali per lo stesso problema.
Lunedì 13 ottobre, all'Alta Corte di Londra, circa 1,6 milioni di proprietari di veicoli diesel sono passati all'attacco, accusando Mercedes‑Benz, Ford, Renault, Nissan e i marchi Stellantis Peugeot e Citroën di aver equipaggiato le loro auto con "dispositivi di elusione" per frodare i test sulle emissioni di ossidi di azoto (NOx).
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Questa massiccia battaglia legale si profila come una delle azioni collettive più grandi nella storia del diritto inglese. I ricorrenti sostengono che, nelle condizioni di guida reali, le loro auto emettevano molto più NOx di quanto indicassero i test ufficiali.
Sono in gioco miliardi di sterline in potenziali risarcimenti, insieme alla reputazione dei produttori al centro della tempesta.
Echi del Dieselgate
E non si tratta solo delle cinque case automobilistiche citate qui. La corte ascolterà solo i casi dei cinque per risparmiare tempo e denaro, riferisce The Guardian, ma la sentenza finale avrà effetto anche su numerosi altri marchi, tra cui BMW, Jaguar Land Rover, Suzuki, Toyota, Mazda e Hyundai‑Kia.
Il processo richiama i fasti del Dieselgate, quando Volkswagen ammise di aver installato software truffaldino in milioni di veicoli in tutto il mondo. Secondo i ricorrenti, queste cinque case avrebbero preso una decisione consapevole di dare priorità alla "comodità del cliente" (cioè al volume delle vendite) rispetto alla conformità e all'aria pulita.
Ford
I documenti giudiziari rivelano che le case automobilistiche accusate respingono l'idea che tutto ciò che sappiamo sul comportamento di VW durante il periodo del Dieselgate possa essere applicato anche a loro.
E alcuni dei marchi hanno deriso la mancanza di comprensione dell'accusa sui motori diesel e sui sistemi di controllo delle emissioni. Gli avvocati della Ford, in particolare, hanno definito il caso "scientificamente analfabeta".
Il tribunale esaminerà prima se i presunti dispositivi di elusione erano presenti. Solo dopo il dibattito si sposterà sul risarcimento a cui ogni proprietario ha diritto.
Prossimi sviluppi
La fase dell'udienza preliminare dovrebbe concludersi prima della fine dell'anno, con argomentazioni più sostanziali a partire da marzo 2026. Una sentenza definitiva è prevista per l'estate successiva.
Le vendite di auto diesel possono essere crollate negli ultimi anni, ma battaglie legali come questa fanno sì che non ce lo dimenticheremo tanto presto.



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