
Le ultime gare di F1 della McLaren saranno un pericoloso gioco della patata bollente.
Clive Mason via Getty Images
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Ahi, ahi, ooh, aahh! È il suono di Oscar Piastri, Lando Norris, Zak Brown e Andrea Stella che si lanciano una patata da milioni di dollari per decidere come le regole “Papa” interverranno e forse persino influenzeranno l’esito del Campionato Mondiale Piloti di Formula 1. In base alla coerenza che i vertici McLaren hanno mostrato finora, è più o meno quello che immagino succederà al muro box per le restanti sei gare dell’anno.
Con il campionato costruttori già in cassaforte, e quindi decine di milioni di dollari di premi FIA pronti a essere accreditati nelle casse di Woking, i riflettori restano esattamente dove sono stati per tutto l’anno: la battaglia interna al team tra Piastri e Norris. L’australiano guida attualmente il campionato con 336 punti, mentre il britannico è dietro con 314; anche se sta recuperando rapidamente grazie a buone prestazioni in pista, un pizzico di fortuna e, forse più notevolmente, alcune decisioni “basate sulla correttezza” da parte della sua squadra.
ROSLAN RAHMAN via Getty
Ho sempre ammirato l’approccio della squadra che lascia i suoi piloti battagliare in pista. Ne parlai proprio con il CEO di McLaren Racing Zak Brown durante un incontro one-on-one durante la pausa estiva della F1, dove dissi specificamente: “Ci vogliono molte palle per metterci tutto in gioco e lasciarli combattere; cosa vi permette di farlo?” La risposta a quella e ad altre domande è sotto embargo e sarà pubblicata in seguito.
Da quando gli feci quella domanda, però, il muro box ha preso alcune decisioni discutibili. Monza mi ha lasciato così perplesso da farmi quasi male la testa, dopo che la squadra ha detto a Piastri di cedere la posizione a causa della pessima sosta di Norris. Non per colpa sua, e dopo essere semplicemente stato nel posto giusto al momento giusto grazie al suo duro lavoro e alla guida costante, a Piastri è stato praticamente imposto di fare il giocatore di squadra: lasciar passare Norris e pagare il prezzo per quello che era, in fondo, un pasticcio della squadra.
“Oscar, è un po’ come l’Ungheria dello scorso anno. Siamo rientrati in questo ordine per ragioni di squadra. Per favore lascia passare Lando, poi sei libero di gareggiare,” mostrava la trasmissione radio.
Kym Illman via Getty Images
Monza ha dimostrato che l’interpretazione di McLaren della correttezza era alquanto particolare, se non pericolosamente vicina a suggerire una preferenza per un pilota rispetto all’altro. Tale preferenza è emersa un po’ durante la gara di domenica a Singapore, quando entrambi i piloti papaya si sono toccati dopo la partenza. A dire il vero, il contatto non è stato al 100% colpa di Norris, ma piuttosto una conseguenza del fatto che aveva toccato la Red Bull di Max Verstappen in ingresso alla Curva 3. In base alle aspettative stabilite finora, tuttavia, Piastri è rapidamente intervenuto alla radio per lamentarsi con il team. Convinto che avrebbe passato con successo Norris se non fosse stato per il contatto, Piastri ha suggerito che la squadra dicesse a Norris di cedere la posizione. La squadra non è stata d’accordo.
“Non è giusto. Mi dispiace, non è giusto,” ha detto Piastri alla radio. “Se deve evitare un’altra macchina mandando a sbattere il suo compagno di squadra, allora è un pessimo modo di evitare.”
Il punto è che McLaren aveva ragione a non intervenire a Singapore; era semplicemente gara dura. Tuttavia, dal punto di vista di Piastri, in passato è stato costretto a fare concessioni per la squadra e per Norris, anche in situazioni in cui la squadra avrebbe dovuto evitare di intromettersi. Entrambi i piloti sono ora addestrati a chiamare via radio “mamma” e “papà” per vedere cosa faranno per loro in queste situazioni. È ciò che conoscono.
Mark Sutton via Getty Images
La squadra è disposta a lasciare correre i propri piloti, ma solo in un ambiente altamente controllato. La domanda è: che ambiente sarà ora che il campionato che davvero paga le bollette è stato assicurato? McLaren passerà a un approccio non interventista e smetterà di inviare segnali contraddittori, oppure continuerà a prendere decisioni bizzarre in nome della correttezza?
Sarà interessante vedere come andranno le cose ad Austin, dato che il circuito veloce e fluido favorirà i punti di forza della MCL39 ma non tanto quelli della Red Bull e della Mercedes. Chi giocherà meglio al gioco della patata bollente? Chi rimarrà con la patata in mano più a lungo e si farà scottare? Finora è stato Piastri, ma scommetterei che questo cambierà nelle prossime settimane. Come ha spiegato Martin Brundle nella sua rubrica del lunedì mattina per Sky Sports, “le regole di base nella battaglia per il titolo della F1 sono cambiate.”
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