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Toyota conferma che importerà tre modelli costruiti negli Stati Uniti in Giappone entro il 2026, per testare la domanda di mercato e invertire il consueto flusso commerciale
15 ore fa
di Thanos Pappas
Diversi veicoli costruiti negli Stati Uniti saranno presto in vendita in Giappone.
Il Giappone potrebbe approvare auto certificate negli USA senza ritestarle.
A guidare il cambiamento di politica sarebbe, secondo quanto riportato, la pressione politica.
Aggiornamento: Ora è ufficiale, Toyota ha confermato che inizierà a importare tre modelli di produzione americana in Giappone a partire dal 2026, tra cui la berlina Camry, il SUV Highlander e il pick-up Tundra. Questo rappresenta una rara inversione del consueto flusso di esportazione automobilistica e pone Toyota nella posizione di testare una strategia non convenzionale nel suo mercato domestico.
«Vendendo questi tre popolari modelli americani in Giappone, Toyota potrà soddisfare le esigenze diversificate di un’ampia gamma di clienti, contribuendo al contempo a migliorare le relazioni commerciali tra Giappone e Stati Uniti», ha detto la società in una nota.
«Nell’ambito dei preparativi per introdurre questi modelli in Giappone, Toyota utilizzerà anche un nuovo sistema che il Ministero delle Terre, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo sta considerando a seguito di negoziati bilaterali.»
La notizia originale segue di seguito.
Toyota sta preparando una mossa insolita: a partire dal prossimo anno, secondo quanto riportato, prevede di importare veicoli dagli Stati Uniti in Giappone. La decisione sembra, almeno in parte, essere una risposta alla pressione dell’amministrazione Trump, che da tempo solleva preoccupazioni sul deficit commerciale degli Stati Uniti con il Giappone. Ufficialmente, tuttavia, Toyota inquadra la mossa come un modo per offrire più scelte agli acquirenti giapponesi.
E non è l’unica: strategie simili sarebbero in fase di valutazione anche presso altri grandi costruttori giapponesi, tra cui Honda e Nissan.
Cosa arriverà in Giappone?
Secondo Nikkei Asia, le prime importazioni includeranno probabilmente la storica best seller americana, la berlina Camry. Seguiranno altri modelli popolari come il SUV Highlander e il pick-up full-size Tundra. Nessuno di questi è attualmente offerto nel mercato domestico di Toyota.
Rimane però da capire se il piano abbia senso dal punto di vista finanziario, dato l’aumento dei costi di produzione e di trasporto legati alla manodopera e alla spedizione nordamericane.
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Il presidente Donald Trump ha ripetutamente criticato lo squilibrio commerciale degli Stati Uniti con il Giappone, spesso indicando quelli che ritiene essere barriere commerciali ingiuste che limitano il successo dei veicoli prodotti in America all’estero, mentre in gran parte ignora il netto contrasto nelle preferenze dei consumatori. Per esempio, nei USA dominano i pick-up full-size e gli SUV, mentre il Giappone favorisce auto cittadine compatte e veicoli kei.
Il presidente di Toyota, Akio Toyoda, da parte sua, ha mostrato interesse a esplorare la possibilità di importazioni americane in Giappone.
Chi altro potrebbe unirsi?
Honda Passport Trailsport 2026
Nikkei riferisce inoltre che Honda sta valutando una mossa simile, con possibili importazioni che includerebbero il pick-up Ridgeline costruito negli USA, il SUV Pilot e diversi modelli elettrici Acura. Honda ha già seguito questa strada in passato, seppur in misura limitata, con l’FCX e l’FCX Clarity a idrogeno, entrambi venduti in Giappone in numeri molto ridotti.
Anche Nissan potrebbe seguire l’esempio con modelli come i SUV Murano e Pathfinder, nessuno dei quali è attualmente disponibile nel suo mercato domestico.
In attesa del via libera
Un elemento chiave di questo piano è il cambiamento normativo, parte di un recente accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti. Il Ministero delle Terre, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo del Giappone sta lavorando a un nuovo percorso di certificazione che permetterebbe ai veicoli costruiti negli USA di essere approvati solo mediante revisione della documentazione, invece di richiedere ulteriori test nazionali.
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Se questo cambiamento verrà attuato, le nuove regole potrebbero entrare in vigore già a partire dal 2026, abbassando drasticamente la barriera per l’ingresso dei veicoli prodotti in America nel mercato giapponese.
L’amministrazione Trump ha inoltre affermato che Toyota avrebbe accettato di aprire la sua rete di concessionarie giapponesi a marchi americani come Ford e General Motors. Se tale sviluppo porterà a cambiamenti significativi, però, dipenderà da come quelle aziende decideranno di approcciare l’opportunità.
Fonte: Nikkei Asia
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