
Isdera, la casa automobilistica più strana degli anni '80, è tornata al lavoro senza dirlo a nessuno.
Slightly-imposible via Reddit
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Se sei un fan delle strane coupé sportive di nicchia degli anni ’80 e ’90, magari conosci già Isdera. Fondata da un ex ingegnere Porsche, Isdera costruiva macchine alimentate da motori Mercedes con styling radicale, culminando nel Commendatore 112i unico nel suo genere, una supercar a forma di proiettile che non entrò mai in produzione come previsto. Isdera trascorse le decadi successive in uno stato nebuloso di esistenza fino a quando, inevitabilmente, il suo nome non fu appropriato da una startup di veicoli elettrici in Cina. Si dice che abbia una nuova auto in arrivo, anche se forse non l’avremmo mai saputo se un utente di Reddit non l’avesse scoperta per caso.
L’auto sportiva blu in queste foto si chiama L’Aquila, ed è il seguito della Commendatore GT, una coupé elettrica costruita in collaborazione con WM Motor nel 2018. Oggi il marchio è sotto il controllo di Xinghui Automotive Technology, che apparentemente ha lanciato la L’Aquila già a giugno. Stranamente, però, se visiti il sito di Isdera, non c’è alcuna pubblicità per questa vettura.
Per questo motivo non posso dirti quanto sia potente o costosa la L’Aquila; non posso neppure dirti se è mossa da motori elettrici o da un motore a combustione, dato che Isdera sembra corteggiare entrambi i segmenti, secondo quel comunicato stampa linkato sopra.
Per quel che vale, penso che abbia un buon aspetto, anche se ovviamente piuttosto generica. Prima della L’Aquila, questa più recente incarnazione della società ha creato l’Imperator Concept, ispirato alla Spyder 033i e all’Imperator 108i, che per la prima volta ha fatto notare Isdera negli anni ’80. Riesco a scorgere parte di quell’eredità nei finestrini laterali, ma tutto qui. L’Imperator originale sembrava una supercar dal futuro di un altro pianeta, mentre questa nuova cosa è fondamentalmente quello che otterresti se chiedessi al team di design di Hyundai di dare un tocco moderno alla Alfa Romeo SZ.
Il nuovo Imperator Concept, a sinistra, e un Imperator 108i del 1991 messo all’asta a Monterey due anni fa. Isdera, Broad Arrow Auctions
Quindi, sì, è difficile capire esattamente cosa stia succedendo con Isdera al giorno d’oggi. Quella che resta della parte tedesca dell’azienda, Isdera AG, ha dichiarato fallimento in aprile, due mesi prima che la L’Aquila fosse mostrata per la prima volta in Cina. Isdera AG ha peraltro un proprio sito web, che è in inglese e pubblicizza per lo più servizi di consulenza in design e ingegneria. In pratica chiude la storia del marchio con la Commendatore GT, presumibilmente perché quello è l’ultimo veicolo originale a cui questa parte dell’azienda ha partecipato. E sfoggia un nuovo logo minimalista e senz’anima che fa sembrare il fallito rebranding di Cracker Barrel un capolavoro in stile Art Nouveau—ma questo è un dettaglio secondario.
Isdera mi ha sempre affascinato perché tutto ciò che riguarda l’azienda, dalla sua storia ai suoi prodotti, è sempre sembrato così enigmatico, e intenzionalmente tale. Considera che dopo il fallimento del Commendatore 112i, costruì questo mostro a doppio V8. So che l’Isdera di oggi non ha davvero nulla a che fare con l’auto che io assocerò per sempre a Need for Speed II, ma è assolutamente logico che anche in questa era post-acquisizione abbiamo a malapena un’idea di cosa sia Isdera, figuriamoci dove stia andando.
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